Intervista VALENTINA VALENTINI - VICEPRESIDENTE REGIONALE E PRESIDENTE PROVINCIA FORLI' - CESENA
11 febbraio 2025

INTERVISTA VALENTINA VALENTINI - VICEPRESIDENTE REGIONALE E PRESIDENTE PROVINCIA FORLI' - CESENA
“Una sola sanità: secondo lei i cittadini hanno ben chiaro il concetto che il pubblico e privato accreditato sono due facce diverse della stessa medaglia?
Sull’argomento regna una certa confusione alimentata spesso da una informazione fuorviante che non consente ai cittadini di comprendere a pieno che gli ospedali privati accreditati erogano, al pari degli ospedali pubblici, prestazioni per conto del servizio sanitario nazionale e quindi un servizio pubblico e che sono parte integrante del sistema sanitario emiliano romagnolo.
Spesso si confondono le prestazioni per le quali il cittadino sostiene in proprio l’onere della prestazione con le prestazioni erogate per conto del servizio pubblico per le quali sostiene la quota di compartecipazione, se dovuta.
Va sottolineato poi, per completezza di informazione, che le strutture di diritto pubblico al pari di quelle di diritto privato erogano prestazioni in regime privatistico, elemento, quest’ultimo, sempre trascurato dall’informazione corrente.
Tra liste d’attesa e aumento del carico delle prestazioni qual è lo stato di salute in cui versa il comparto ospedaliero in Emilia-Romagna?
Nel panorama sanitario nazionale, l’Emilia-Romagna rappresenta senz’altro un’eccellenza sotto diversi punti di vista, ma risente anch’essa della mancata crescita del fondo sanitario nazionale, dei bisogni sanitari sempre crescenti dovuti all’invecchiamento della popolazione ed alle maggiori esigenze espresse dai pazienti. La scarsa dotazione del fondo sanitario rappresenta un problema che si protrae da molti anni a questa parte i cui effetti si stanno manifestando ora in tutta la loro evidenza.
Altro problema che rappresenta ormai una vera e propria emergenza per il servizio sanitario di questo paese è la cronica carenza di figure professionali specializzate, medici e infermieri.
In questo contesto risulta difficile poter soddisfare a pieno la domanda di salute dei cittadini da cui derivano anche le lunghe liste di attesa.
Quale valore secondo lei rappresentano oggi le strutture AIOP? E quale, se c’è, può essere il loro ulteriore potenziale inespresso?
In questa regione il privato accreditato è profondamente integrato con la sanità pubblica, svolge la sua attività all’interno di una cornice contrattuale che definisce quantità e tipologia di prestazioni orientate dal committente pubblico sulla base delle criticità riscontrate nei tempi di attesa sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale e fornisce per questo un grande contributo all’abbattimento delle liste di attesa.
Il livello qualitativo delle strutture è certificato dal possesso dei requisiti previsti dall’accreditamento istituzionale per le strutture pubbliche e private.
È il frutto, fra le altre cose, della grande attenzione posta alla formazione di tutti i collaboratori, agli investimenti strutturali e in sofisticate tecnologie, all’appropriatezza, sicurezza ed umanizzazione delle cure e confermata dagli esiti delle cure.
Il livello qualitativo trova poi una conferma anche nella grande attrattività delle strutture emiliano romagnole nei confronti dei pazienti residenti in altre regioni.
Agli ospedali privati accreditati viene assegnato dagli accordi contrattuali un budget di attività che è largamente inferiore rispetto alla loro capacità produttiva. Per colmare il potenziale inespresso che consentirebbe un maggior contributo del privato accreditato al soddisfacimento dei bisogni di salute, è necessaria una programmazione regionale di ampio respiro che definisca gli ambiti di intervento di un settore di attività che sempre ha contribuito alla tenuta complessiva del sistema sanitario regionale. Siamo in grado di ampliare l’attività in tutti i settori nei quali operiamo: attività chirurgica afferente a diverse branche specialistiche, attività medica, riabilitativa, di alta specialità, diagnostica e ambulatoriale.
Quali sono le priorità su cui si dovrà lavorare in questo 2025?
L’auspicio per il 2025 è di poter assistere ad un maggior coinvolgimento del privato accreditato da parte della politica sanitaria regionale nel soddisfare le esigenze di salute della popolazione, attraverso un dialogo franco e costruttivo fra le parti, all’interno di una programmazione di medio e lungo periodo che ci consenta di pianificare adeguatamente le nostre attività a beneficio di tutti i pazienti.
Auspicio che riguarda anche un aggiornamento delle tariffe per le prestazioni di ricovero e ambulatoriali che consenta di recuperare il rilevante incremento di costi registrato negli ultimi anni a seguito della spirale inflazionistica che ad oggi non ha trovato ancora nessuna copertura. Aggiornamento che dovrebbe consentire anche il rinnovo dei contratti di lavoro per il personale medico e per il personale non medico scaduti da tempo, a beneficio di tutti i nostri collaboratori la cui professionalità costituisce una grande ricchezza.